L’11 febbraio si celebra una ricorrenza importante: una giornata per riflettere sull’alfabetizzazione digitale e sul suo ruolo cruciale nel contrastare le disuguaglianze. In un mondo sempre più interconnesso, dove il digitale permea ogni aspetto della vita quotidiana, l’accesso alle tecnologie non è solo un’opportunità, ma una necessità per tutti.
Tuttavia, non possiamo ignorare che non tutti hanno accesso agli stessi strumenti e competenze. La povertà educativa e il divario digitale si intrecciano in un circolo vizioso che penalizza soprattutto i più giovani, privandoli delle risorse fondamentali per costruire il loro futuro. Pensiamo a quei bambini che crescono in famiglie in difficoltà economica: mancanza di dispositivi, connessione instabile o inesistente e scarsa alfabetizzazione tecnologica sono ostacoli che limitano la loro partecipazione attiva nella società.
La scuola, istituzione cardine nella crescita e nell’emancipazione, gioca un ruolo determinante in questa sfida. Ma non tutte le scuole sul territorio italiano dispongono delle stesse risorse tecnologiche. Le differenze infrastrutturali tra regioni, e persino all’interno della stessa città, creano ulteriori disuguaglianze. Durante la pandemia, la didattica a distanza ha reso ancora più evidente questo problema, amplificando le difficoltà di chi già viveva in condizioni di svantaggio.
Questa giornata rappresenta un’occasione per sottolineare l’importanza di un impegno collettivo verso il cambiamento. Investire nell’alfabetizzazione digitale significa dotare le scuole di strumenti adeguati, formare insegnanti e studenti e supportare le famiglie più vulnerabili. Non si tratta solo di fornire hardware e connessioni, ma di educare a un uso consapevole e critico della tecnologia, affinché diventi uno strumento di crescita, non di esclusione.
L’11 febbraio ci ricorda che il divario digitale non è una questione solo tecnica, ma un problema sociale che riflette e amplifica le disuguaglianze. Superarlo significa lavorare per un futuro in cui nessuno venga lasciato indietro, garantendo pari opportunità a tutti, indipendentemente dalla loro condizione economica o sociale.
Costruire una società digitale inclusiva è possibile, ma richiede volontà politica, investimenti mirati e la consapevolezza che il digitale è una chiave per l’emancipazione. Solo così questa giornata non sarà solo una ricorrenza simbolica, ma un vero e proprio richiamo all’azione.
S.S.C.