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Il Mistero del Fosso: “Rosa la monaca assassina” & “Rosa ritrova Bacello Superotto”

Il gossip di Cesare Fracassi
Il Mistero del Fosso – Capitoli XIII & XIV-Segreti dal passato e desideri repressi riemergono tra fede, inganni e vendetta

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Capitolo XIII – Rosa la monaca assassina

Nel 1965 uscì dal carcere Rosa ed entrò in convento, quello delle Benedettine in adorazione perpetua del Santissimo Sacramento, ad Arras, in Francia.
Ordine fondato da Caterina di Bar nel 1653. Il monastero di Arras, la città di Robespierre, sì, quel Maximilien che faceva parte dell’Assemblea Nazionale Francese, si macchiò di ogni orribile condanna a morte senza processo con il contraddittorio della difesa. Luogo di nascita di un assassino e lei, la nostra ex moglie di Bruno, assassinato dal veleno, topicida liquido propinatogli a piccole dosi da Rosa, fino a quando il cuore del marito si fermò.

Condannata all’ergastolo, ma dopo 15 anni, per concessione dei benefici dovuti al ravvedimento e alla sua espressa vocazione religiosa, fu rimessa in libertà.

Dopo due settimane di adorazione in clausura, le veniva a mancare il senso della sua personale adorazione, per dieci anni repressa, finché un secondino del carcere di Velletri, in cui era stata rinchiusa, l’aveva accontentata durante la permanenza in infermeria, quando lei aveva avuto l’asiatica ed era stata ricoverata, ma non l’aveva soddisfatta. Anzi, nella sua mente era sempre presente “Bacello”, il panettiere di Levane, che aveva maldestramente occultato il cadavere di suo marito in un fosso in periferia, nell’anno 1950, ad Arezzo.

Si smonacò e da Arras tornò in Italia presso una famiglia che abitava in una frazione semi-collinare di Imola, e lì trovò un lavoro come domestica.Continua a leggere


Capitolo XIV – Rosa ritrova Bacello Superotto

Per circa un anno, Rosa si era perfettamente integrata nella famiglia del Conte Camillo Malacarne e di sua moglie Pausania. Era praticamente dedita alle cure del secondogenito, relegato sulla sedia a rotelle, figlio della prima moglie Clara, ormai deceduta da circa 21 anni. Anche Lucrezia la considerava una sorella maggiore, e lo stesso valeva per Bernard.

Un giorno, mentre rimetteva a posto i libri in camera di Bernard, trovò nascosta dietro il vocabolario Calonghi di Latino una bobina in Super 8 con una custodia che raffigurava il suo “Bacello” in una posa pornografica con una donna, entrambi nudi. Il titolo era Il colosso di Rodi risorge sempre. Guardò chi lo aveva prodotto e vide che era una società di Bologna: “Sinehatu de la Sorbona Srl”.Continua a leggere

Il Mistero del Fosso: Capitolo XII

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