20.2 C
Comune di Arezzo
martedì, Aprile 29, 2025
HomeBlogsNon è il Festival, ma ho visto una delle chiese più belle...

Non è il Festival, ma ho visto una delle chiese più belle di Arezzo

Il gossip di Cesare Fracassi
Una visita che va oltre la bellezza artistica: alla scoperta di tesori nascosti nelle chiese di Arezzo

-

Nel corso di due mesi, ho avuto l’opportunità di rivisitare una delle chiese più affascinanti di Arezzo, la Badia di Santa Flora e Lucilla, dove è stato trasferito l’altare del Vasari. Durante la visita, ho ricevuto un’eccellente e dettagliata spiegazione da una signora che, avendo le chiavi della chiesa, è entrata con noi per chiuderla.

Mentre illustravo ciò che sapevo sull’altare, la signora è intervenuta per informarci che avvicinarsi troppo era proibito a causa dei sensori d’allarme. Tuttavia, con grande cortesia, ha disattivato il sistema per permetterci di osservare meglio. Nel frattempo, al nostro gruppo si era aggiunta un’altra signora di Arezzo.

La nostra guida ci ha spiegato con precisione le decorazioni dell’altare, originariamente situato nella Pieve di Santa Maria Assunta e trasferito alla Badia nei primi anni del 1800 durante la ristrutturazione della Pieve. Sul retro dell’altare, in un piccolo rosone, sono raffigurati il padre e la madre di Vasari, mentre in un pannello laterale compaiono lo stesso Giorgio Vasari e sua moglie, che lui affettuosamente chiamava “Cosina”.

Ci ha poi parlato della Pala Albergotti, situata a destra dell’ingresso, dove un angelo tiene in mano un cordone, simbolo del legame con la reliquia della Sacra Cintola conservata a Prato.

Uno dei momenti più sorprendenti della visita è stato l’accesso a una sacrestia con il pavimento originale del Quattrocento, dove abbiamo potuto ammirare le reliquie di due sante, incluse le calotte craniche delle loro vere teste decapitate. Abbiamo inoltre visto un prezioso calice-reliquiario contenente una spina della corona di Cristo e un magnifico organo con pezzi originali, ancora funzionante fino a pochi anni fa.

Prima di questa esperienza, avevamo fatto una visita anticipata alla Madonna del Conforto. Lì, fino a quando un lieve giramento di testa non mi ha fermato, ho potuto ammirare, nelle prime tre navate, gli affreschi di Guillaume de Marcillat, maestro di Vasari. Sebbene poco illuminati, questi affreschi non hanno nulla da invidiare a quelli del suo celebre allievo e persino a quelli del grande Michelangelo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
- Advertisment -
clickandfly dervizi foto video con drone o senza per agriturismi cantine

Dello stesso autore

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente.
Con una donazione puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal