Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno, nell’ambito di un’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio disposta dal Comando Provinciale di Arezzo, hanno individuato un laboratorio clandestino dedito alla produzione di accessori contraffatti, denunciando il titolare dell’attività e sequestrando oltre 23.000 articoli.
L’operazione ha preso avvio con il controllo di un imprenditore di nazionalità cinese, formalmente titolare di un’attività di produzione di capi di abbigliamento e accessori in un comune del Valdarno. Nonostante l’azienda fosse attiva da alcuni mesi e avesse assunto personale, l’imprenditore non risultava aver effettuato alcuna operazione di acquisto o vendita. Tale anomalia ha spinto i finanzieri ad approfondire le verifiche.
Durante l’ispezione del capannone industriale in cui si svolgeva l’attività, è emersa la totale assenza di registri e scritture contabili, mentre sono stati rinvenuti 23.317 accessori di abbigliamento, tra cui tessuti in stoffa, borsellini, cinghie, bracciali, cerniere, moschettoni, fibbie, bottoni e anelli da portachiavi e tracolla. Tutti i prodotti riportavano i marchi di note griffe dell’alta moda ma erano privi di documentazione che ne attestasse la provenienza o l’impiego lecito.
Alla luce di queste evidenze, la merce è stata sottoposta a sequestro probatorio e l’imprenditore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo per i reati di ricettazione e contraffazione. Le successive indagini, condotte anche con il supporto dei periti tecnici delle case di moda coinvolte, hanno confermato che il laboratorio operava al di fuori di una filiera produttiva legale e che gli accessori rinvenuti erano contrassegnati da marchi mendaci.