Un commerciante multato ringrazia ironicamente il sindaco per il “sostegno” al commercio locale.
Attenzione, esercenti: dopo le lavagnette, nel mirino finiscono anche le scritte sulle vetrine! A quanto pare, segnalare un’offerta ai clienti o, peggio ancora, osare scrivere il piatto del giorno è diventato un crimine paragonabile al contrabbando. La nuova frontiera della burocrazia aretina colpisce ancora: gli ispettori ICA, ormai più temuti della sfortuna, continuano a immortalare con le loro fotocamere le terribili infrazioni e a spedire multe da 250 euro come fossero cartoline di saluti dal Comune.
Ma non tutti si sono abbattuti di fronte alla mannaia amministrativa. Questa mattina, un commerciante multato ha deciso di rispondere con lo stesso strumento del “crimine”: ha scritto sulla sua lavagnetta un messaggio di ringraziamento indirizzato direttamente al sindaco e all’amministrazione. Un gesto ironico e provocatorio che sta facendo il giro della città e dei social.
“Grazie per il sostegno al commercio locale! Finalmente un aiuto concreto per chi cerca di tenere in piedi il centro storico! #MultatiMaFelici”
Qual è il prossimo passo, tassare il fiato che esce dai negozianti quando sospirano esasperati?”
E come se non bastasse, tra le multe più assurde spunta il caso di un commerciante che ha ricevuto una sanzione di quasi 1000 euro per aver osato scrivere sulla propria vetrina un elenco dei prodotti in vendita: “Estratti di frutta e verdura, crema e caffè”. Un’informazione così pericolosa da meritare un verbale da capogiro.
Gli esercenti sono stufi di sentirsi trattati come “bancomat” per le casse comunali. Più che un regolamento sulla pubblicità, questa appare sempre più come una lotta alla visibilità dei piccoli negozianti, già alle prese con affitti stellari e concorrenza spietata.
Nel frattempo, molti commercianti si stanno chiedendo se a breve arriverà anche una tassa sui sorrisi ai clienti o sugli scontrini troppo visibili. Per ora, meglio fare attenzione: anche un semplice “Buongiorno” scritto su un post-it potrebbe costare caro..
Poi con il ricavato ci tappano le buche 😁
Io che ho un attività al pubblico ho sempre saputo che le cosiddette civette o gli espositori come quelli delle multe vanno dichiarati. Anche le insegne del negozio si pagano e devono rispettare certi parametri e se non li rispettano si paga in maniera diversa, che diventa sanzione se non dichiari nulla o dichiari una cosa per un altra. Io me la prenderei piuttosto con il proprio commercialista o contabile o con la propria associazione di categoria, o con se stessi magari perché le cose vanno sapute ci si deve informare aggiornare nel caso chiedere, e al mondo d oggi per chiedere basta un click, una mail! Il populismo dilaga ahinoi…
Ma insomma dichiarare i prezzi un reato? Ma siamo matti? Piuttosto quelli che scrivono “vetrina in allestimento” e omettono il prezzo del prodotto sarebbero da multare . Una vetrina in allestimento che dura un mese una settimana? ma per piacere, Sindaco se vuoi essere “giusto” modifica la norma e punisci questi ultimi…………………