Più si scava, più emergono i segreti di un’antica Arezzo. Partendo dai Bastioni di Santo Spirito, si scopre che la zona era adibita ad attività sportive e ludiche. Proseguendo verso la collina, si arriva a Piazza San Jacopo, e proprio sotto l’attuale sede del Monte dei Paschi di Siena sono state rinvenute le basi di due templi: uno dedicato a Giove, con colonne dal diametro di 80 centimetri, e un altro con colonne di oltre 30 centimetri.
Dell’antico foro, che si trovava nell’avvallamento tra la Cattedrale e la Fortezza — poco sopra l’attuale via della Torre Rossa — restavano solo ruderi, dopo che fu messo a ferro e fuoco da Silla nel 92 a.C. In seguito, furono edificati nuovi templi tra via Guido Monaco e via Margaritone. Ricordo che, nell’orto della chiesa di San Jacopo, si potevano ammirare magnifici capitelli e resti architettonici.
Dietro al palazzo Montaini si trovavano due grandi vasche, forse utilizzate per gli allenamenti delle naumachie. L’Anfiteatro, simile per struttura al Colosseo, era rivestito di granito di Rapolano: fu in gran parte spogliato e deturpato dai Medici, che ne riutilizzarono i materiali per edifici a Firenze e, in parte, anche per il Seminario di Arezzo.
Tito Livio ci racconta che Arezzo, con i suoi centomila abitanti, era la terza città romana per importanza, dopo Roma e Pompei.