Verso una visione sistemica e molecolare del corpo umano
Oggi avrò il piacere di tenere una lezione di quattro ore presso l’Università degli Studi di Bologna, sul tema della nuova scienza dell’alimentazione. Un campo che si sta evolvendo rapidamente, passando da una concezione “termica-calorica” a una visione più avanzata, “sistemica-molecolare”.
Tradizionalmente, l’organismo umano è stato interpretato come una macchina che “brucia” calorie, simile a una caldaia. Tuttavia, il nostro corpo non utilizza il calore come energia vitale — altrimenti si brucerebbe. Non avviene combustione (ossia unione tra carbonio e ossigeno), bensì una produzione di energia metabolica sotto forma di ATP (adenosintrifosfato), generato nei mitocondri attraverso il ciclo di Krebs. Questo processo sfrutta l’idrogeno, combinandolo con l’ossigeno per ottenere energia.
L’idrogeno è immagazzinato nel nostro grasso corporeo e rappresenta la principale fonte energetica dell’organismo. Non è un caso che il 75% dell’universo e circa il 65% del corpo umano siano composti da idrogeno. Noi esseri umani siamo fatti della stessa materia che compone le stelle. Il futuro, dunque, è già dentro di noi.
La mia lezione inizierà con il superamento non solo del concetto di Caloria, ma anche di due pilastri obsoleti:
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Il determinismo genetico: nato dagli studi di Mendel, sostiene che “tutto è scritto nei geni”.
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Il riduzionismo cartesiano: che frammenta il corpo umano in singoli organi, scollegandoli tra loro.
In realtà, la genetica è modulabile. Il nostro DNA, pur restando stabile nella sua struttura (genotipo), può esprimersi in modi diversi (fenotipo) a seconda dell’influenza di nutrienti e fattori ambientali. Questo è il campo dell’epigenetica.
Un esempio epigenetico: bruco e farfalla
Stesso DNA, due forme di vita completamente diverse. Il bruco, nutrendosi, si trasforma in farfalla. Il genotipo non cambia, ma cambia l’espressione genica: il fenotipo. Ecco il potere della nutrizione molecolare.
Il pensiero cartesiano ha portato a una medicina frammentata: cuore = cardiologia, ossa = ortopedia, occhi = oculistica. Ma il corpo umano non è una somma di organi isolati: è un sistema interconnesso.
Ogni alimento che ingeriamo modifica la composizione del sangue, il quale distribuisce molecole alimentari a tutti gli organi, in un flusso orizzontale e sistemico. Mangiare è un atto sistemico, non localizzato.
Presenterò quindi il metodo molecolare della nuova scienza della nutrizione, che mira a governare la nostra età biologica e ottimizzare la nostra salute, modulando l’espressione genica in chiave positiva.
Concluderò la lezione con una riflessione sul legame tra alimentazione e sostenibilità ambientale. Ogni nostra scelta alimentare influenza la produzione agricola e, di conseguenza, l’impatto ambientale globale — compresa l’emissione di CO₂.
Chiuderò la docenza invitando a osservare da vicino una moneta da un euro: l’Uomo Vitruviano di Leonardo. Un simbolo che ci ricorda come l’essere umano debba restare al centro, sopra l’economia.
La biologia non può essere modificata. L’economia, invece, sì — perché è cultura, e la cultura può cambiare.
Ripartiamo dalla conoscenza del corpo umano, come parte integrante della natura e dell’universo. Il futuro è dentro di noi.