Ogni giorno viviamo una triade invisibile ma potente:
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Perdita di contatto con la produzione del cibo
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Perdita di conoscenza del proprio corpo – l’Io Biologico
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Esaltazione dell’immagine corporea
Tutto questo accade davanti allo specchio magico del cellulare, che ci traghetta dalla realtà a una vita artificiale.
Ma tutto inizia da lì: dalla perdita di contatto con il cibo vero, quello che nasce dalla terra.
Da questa frattura originaria, discende l’incapacità di sentire il proprio corpo, di conoscerlo, di viverlo.
Oggi la scena è invasa da un nuovo protagonista: il cibo “sintetico”.
Farine di insetti, carne coltivata, alimenti ultra-processati e carichi di additivi…
Una narrazione che prende il centro del palco e ci fa credere che il cibo naturale non basti più.
Ma cosa sappiamo di questi nuovi alimenti?
Non ci interessa. Perché non conosciamo il nostro corpo.
Non sappiamo com’è fatto, come funziona, quale biochimica e fisiologia lo guidano.
Non lo sentiamo.
Mangiare è uno degli atti più primari della vita, eppure:
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Abbiamo perso il contatto con il cibo
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Non sappiamo cosa mangiamo, da dove venga, cosa contenga
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Il cibo è diventato senza storia, senza terra, senza piacere
Mangiamo quando capita, di fretta, da soli.
Il piacere alimentare si manifesta solo nelle occasioni speciali, o nei momenti emotivi.
Ma non è questa la norma dell’esistenza.
Ciascuno di noi ha un corpo unico, con un proprio DNA, un proprio Io Biologico.
Eppure viviamo in una società dove:
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Il corpo non ha materia
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L’immagine è artificiale
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Il corpo è conosciuto solo quando si ammala
Conoscere il proprio corpo e conoscere il cibo significa conoscere la vita.
La conoscenza genera consapevolezza, e la consapevolezza è libertà:
la libertà di guidare la mano che porta il cibo dal piatto alla bocca.
Saper comandare la mano alimentare significa essere padroni della propria vita,
perché sappiamo gestire un bisogno primario: mangiare.
La natura ci ha donato il piacere sensoriale perché senza piacere mangiare sarebbe una fatica inutile.
PRIMA CONOSCI IL TUO CORPO. POI SCEGLI IL TUO CIBO PIÙ ADATTO.
Mangiare è pensare.
Un abbraccio di vita.