Finalmente – forse – qualcosa si muove. Sì, perché per chi abita in via delle Conserve, ogni pioggia non è mai stata solo pioggia. È un’ansia preventiva, un giro di messaggi nei gruppi WhatsApp (“hai visto com’è il tombino davanti al numero 1?”), un déjà vu acquatico fatto di acqua che bussa – e sempre allaga.
Ora però, a leggere gli annunci ufficiali, sembra che siamo alla svolta. O almeno, così ci vogliono far credere.
È partito un progetto “sperimentale” – parola chiave che sa tanto di “se va male era solo una prova” – per la pulizia delle caditoie nel Comune di Arezzo. Una sinergia tra Comune, Sei Toscana e Nuove Acque, con tanto di programmazione, georeferenziazione, reportistica mensile, modelli idraulici, e chissà, magari anche un’app per sapere in tempo reale se il tombino sotto casa tua ha finito di soffocare sotto i rifiuti.
La notizia buona? Via delle Conserve è menzionata. Forse – e mettiamoci un bel forse in grassetto – è arrivato anche per questa via il momento della redenzione idraulica. Perché se c’è una strada che ha “meritato” attenzione, è proprio questa. richieste inascoltate, segnalazioni rimaste lettera morta, post indignati sui social, e danni, tanti danni. E adesso? Applausi. Ma a chi?
Certo, leggendo i comunicati pare tutto studiato al millimetro. Ma a noi cittadini, più che i PDF ben impaginati, interessa vedere i camion all’opera e, soprattutto, non vedere più l’acqua risalire dai tombini ogni due piogge. Vogliamo meno parole e più fanghi rimossi. Meno assessori in posa e più operatori con le mani (e le pompe) nella melma.
Via delle Conserve, si diceva. La via del “ci penseremo”, la via dei “stiamo valutando”, la via dei “non è competenza nostra”. E adesso – forse – la via che rinasce. Ma sarà davvero così?
Ai posteri (e alla prossima pioggia) l’ardua sentenza. Nel frattempo, incrociamo le dita e teniamo gli stivali di gomma a portata di mano. Non si sa mai.