Mi piacerebbe convincere mia figlia ad aprire un negozio di fazzoletti. Fazzoletti di carta. Di quelli per il naso. E per gli occhi. Ne servono così tanti, al giorno d’oggi. Chi li usa più i fazzoletti di stoffa? T’immagini quanti germi ci vivono dentro? Sì che te l’immagini e ti vengono i brividi se ci pensi bene (con tutto quello, poi, che s’è passato!). Dammi retta, il presente e il futuro è nei fazzoletti di carta: li usi e li butti via.
Un negozio piccolo, un affitto modesto. Se ne trovano in ogni strada, dietro ogni angolo. Sai quanti ce ne sono di negozi sfitti in città? Tanti da non crederci. Ma c’è da crederci, purtroppo.
Pochi metri, un corridoio, non le servirà altro. Il posto per un tavolino, per la cassa, e per una sedia, per leggere un libro. Per guardare una storia. Tanta folla non ci sarà, per dire, dovrà prepararsi anche alla noia. Che potrebbe essere, tra l’altro, la sua fortuna. Se uno ha un lavoro che vuoi che sia un po’ di noia? Con un libro in mano, poi, te ne vai con gioia.
E all’ingresso, protetto da una grata, un distributore di fazzoletti di carta aperto 24 ore su 24. Così il sabato e la domenica il negozio resta chiuso e aperto nello stesso tempo: che meraviglia. E le vacanze? Quando le pare. Son soddisfazioni, se ci pensi bene. Sono pranzi domenicali passati in famiglia, per la salute del cuore.
Non sarà difficile convincere mia figlia che i fazzoletti di carta servono un po’ a tutto, al giorno d’oggi.
Per il raffreddore, certo. Per le allergie, soprattutto. Le allergie sono in continuo aumento. Il cambiamento climatico, lo stile di vita, l’inquinamento. Per quando il negozio sarà aperto sono pronto a scommetterci sopra un bel gruzzoletto: il 50% degli amici di mia figlia avrà un’allergia in atto (sono già al 25%).
Le dirò: “Le allergie costituiscono la terza causa di malattia cronica dopo osteoporosi e ipertensione”. Non ci sarà bisogno d’aggiungere altro.
Per l’occhio oltreché per il naso. Sono colorati. Sono profumati. Sono vellutati. Sono immacolati. Sono oggetti d’arte, sempre dalla tua parte. Per questo devi farne scorta.
Per le lacrime, infine. Per il pianto. Quanto pianto ci sarà nel mondo, non voglio pensarci. Il futuro è delle lacrime, non c’è che dire. Per come vanno le cose, per come gira il pianeta (senza incolpare il pianeta, per carità, che lui, di colpe, non ne ha), si piangerà per così tanta miseria, per così tanto dolore, psichico e fisico, che un fazzoletto in ogni tasca sarà certo più che necessario.
Sai quante tasche ci sono in giro? Entro il 2050 dovremmo arrivare ai 9 miliardi di esseri umani (se arriviamo al 2050). Almeno 18 miliardi di tasche, per stare al ribasso. 18 miliardi di pacchetti di fazzoletti, che durano il tempo di 2 o 3 giorni. Uno spettacolo! Un vero affare! Ma siamo già più di 8 miliardi: perché aspettare?
Sì. Devo convincere mia figlia ad aprire un negozio di fazzoletti. Fazzoletti di carta. Ma quale andare a scuola, diplomarsi, studiare! Sarò sincero: non c’è nient’altro da fare!