E’ ora di finirla di far cassa a spese della sanità pubblica…
Il diritto alla salute – riconosciuto come “fondamentale” dalla nostra Costituzione – è attualmente compromesso e ridotto ad una specie di “mezzo diritto”. Da quasi cinquant’anni, il nostro sistema sanitario pubblico è in declino e non riesce più a garantire l’accesso a cure gratuite ed adeguate per tutti i cittadini. Le politiche sanitarie devastanti – sia a livello europeo che nazionale e regionale – hanno minato la sua efficienza, portando a una società in cui i diritti sono negati, ignorati ed addirittura rinnegati. Questa situazione crea inevitabilmente una realtà più ingiusta ed iniqua, escludendo e marginalizzando le persone più deboli e disagiate, vieppiù allontanandole dai confini della comunità civile.
È essenziale guardare al futuro con una nuova visione, voltando completamente pagina e superando le politiche neo-liberiste che sono state sconsideratamente perseguite sia da governi di centrosinistra che di centrodestra: questi due schieramenti non sono altro che due facce della stessa medaglia capitalistico-predatoria. Infatti il nostro sistema sanitario è stato drasticamente e ferocemente depotenziato a causa delle controriforme degli anni Novanta (soprattutto le leggi n. 502 del 1992 e n. 229 del 1999) ispirate da ideologie fortemente neo-liberiste ed associate a politiche di privatizzazione selvaggia.
Per recuperare e rinvigorire il diritto alla salute, è fondamentale riscoprire e ripristinare la piena ed incondizionata centralità del sistema pubblico. È altrettanto decisivo valorizzare le nuove norme – come gli articoli 9 e 41 della Costituzione – che devono cessare di essere semplici enunciazioni di principio ed acquisire una vera forza programmatica, rigida ed intransigente. Le disposizioni sulla tutela dell’ambiente e sullo sviluppo sostenibile – delle quali personalmente sono un forte sostenitore – possono fornire spunti significativi per rafforzare il diritto alla salute, ampliandone notevolmente il significato ed il contenuto.
Esprimo inoltre una dura critica al concetto neoliberista di “compatibilità”, che stravolge completamente l’attuale prospettiva/aspettativa: non è la salute che deve adattarsi all’economia e non possiamo relegare il diritto alla salute ad una questione meramente tecnica, metodologica o medico-sanitaria. Per recuperare il “pieno ed incontestabile diritto” alla salute, è imperativo e tassativo superare la logica della cd. “tolleranza” e della compatibilità, che pongono la salute in una posizione subordinata – anzi di sudditanza – rispetto all’economia. Dobbiamo, a tutti i costi, prevenire ed impedire che la vita e la salute diventino subalterne rispetto a vincoli economici ed imposizioni finanziarie.
In conclusione, occorre dare battaglia per ripristinare appieno un sistema sanitario pubblico e realmente universale – per tutte e tutti – che metta al centro la salute ed il benessere…
Fausto Tenti, “Costituente comunista”, Sezione provinciale di Arezzo.
Foto da: CGIL