All’inizio del 2025 Arezzo si sveglia con una saracinesca abbassata e un cuore un po’ più vuoto: quello lasciato dal silenzio del Caffè dei Costanti. Nessun aroma di caffè appena fatto, nessuna chiacchiera tra i tavolini in marmo, solo il clang metallico del silenzio. E una domanda sussurrata (mica tanto): “Ma Patrizio, quand’è che lo riapri ‘sto bar?”
Già, perché se da un lato si cerca ancora una soluzione per far tornare in vita il glorioso locale acquistato dal Gruppo Prada per 1 milione e 600 mila euro, dall’altro ci pensano gli affezionati aretini a mantenere viva la speranza. E lo fanno come solo loro sanno fare: con ironia, poesia e un pizzico di sana disperazione caffeinomane.
Dopo il primo cartello affisso mesi fa sulla saracinesca, ora ne spunta un secondo, più esilarante del primo, che sembra uscito da una commedia toscana messa in scena direttamente da Cecco Angiolieri in versione barista.
Il messaggio è chiaro, struggente, e (soprattutto) irresistibilmente divertente:
“Buona Pasqua el Natale s’avvicina
e io me domando come se farà
el giorno che saremo così ‘ntanti
a festeggiare la tua decisione?”
Un capolavoro di poesia popolare, in bilico tra lirica toscana e supplica caffeinomane, che si chiude con l’appello accorato:
“N te preoccupa’ che se fè un po’ tardi
te s’aspetta drento, di già tutto apparecchiato.
O Patrizio facce sto regalo, alò!”
E giù a ridere, tra un “Ah Ah Ah! Quante ce fè patire!!!” e l’altro. Ma il messaggio è serio, sotto la scorza ironica: la città vuole il suo bar.
Il presidente del gruppo Prada, Patrizio Bertelli, aretino doc e noto per la sua precisione imprenditoriale, finora non ha trovato un gestore all’altezza del prestigioso Caffè. E questo, si sa, rende tutto più difficile. Ma anche più epico. Perché qui non si tratta solo di aprire un bar: si tratta di riaccendere un pezzo di anima cittadina.
E se è vero che “n te preoccupa’ che se fè un po’ tardi”, l’aretino medio è lì, col cappotto già addosso e il cuore caldo, pronto a rientrare nel salotto buono della città. Basta un cenno. Basta che Patrizio ce faccia sto regalo. Alò.
Che dici, Patrizio? Ce lo regali un cappuccino sotto gli affreschi?
Foto: Felice Rogialli