Vi spiego come si elegge un Papa secondo la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Le regole furono scritte da Giovanni Paolo II e successivamente aggiornate da Benedetto XVI.
I cardinali elettori dovrebbero essere 133, poiché lo spagnolo Antonio Cañizares ha fatto sapere che, per motivi di salute, non parteciperà al conclave. Il quorum necessario sarà dunque di 88 voti.
Il conclave si riunirà il 7 maggio. La regola stabilisce che il numero massimo di cardinali votanti è 120, e non possono partecipare all’elezione i cardinali che abbiano compiuto 80 anni alla data della morte del Papa.
Attualmente, siamo a 133 cardinali, quindi tutto è pronto. Ma chi sono i papabili?
Gli italiani in lizza:
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Pietro Parolin, 70 anni, Segretario di Stato vaticano, considerato il favorito.
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Matteo Zuppi, 69 anni, Presidente della CEI e Arcivescovo di Bologna.
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Pierbattista Pizzaballa, 60 anni, Patriarca di Gerusalemme.
Va ricordato che Papa Francesco ha creato numerosi nuovi cardinali provenienti da paesi emergenti, dove i cattolici sono spesso una minoranza. Questo per dare voce alle “periferie” della Chiesa e favorire una visione più globale e solidale, coerente con i principi cristiani del “volemose bene”.
Tuttavia, il contesto mondiale è complesso: Cina e Corea del Nord affiancano Putin in Ucraina, Israele bombarda civili, e in alcune aree l’islamismo radicale mette a dura prova la convivenza religiosa, nonostante l’Islam sia anch’esso una religione monoteista.
Un Papa orientale? Con le tensioni a Taiwan e la crescita dell’Islam nelle Filippine, è difficile.
Un francese? Sarebbe come riportare il papato ad Avignone, magari a beneficio di un Macron sempre più bellicoso.
Un Papa nero? Secondo Nostradamus, significherebbe la fine del mondo…
E allora?
Forse sarà il “papà Trump” a decidere. La Chiesa statunitense è la più ricca e influente, e c’è chi sostiene che il nuovo Papa dovrà inevitabilmente riflettere anche interessi economici e geopolitici.
Il suo nome? Donato II!?
A Papa Donato…..